L’Abbazia di San Galgano è tra gli edifici più affascinanti e misteriosi di tutta la provincia di Siena resa celebre per una caratteristica particolare, ossia la mancanza del tetto. Di questa Abbazia, infatti, rimangono solo le mura che creano però un riquadro suggestivo.
I suoi resti, immersi tra spighe di grano e i prati, regalano un’immagine emozionante specialmente nelle giornate di sole. Noi vi consigliamo di farvi visita specialmente al tramonto per osservare i giochi di luce creati dai raggi.
Se state perciò cercando altri consigli o delle informazioni per visitare l’Abbazia di San Galgano, qui troverete tutto quello che è utile sapere per raggiungerla e accedervi in sicurezza.
Dove si trova l’Abbazia di San Galgano? Ecco come arrivare
L’Abbazia di San Galgano è situata nel territorio comunale di Chiusdino, in Val di Merse, ossia una delle valli che fa parte dei Colli Senesi. In particolare l’edificio si trova in una zona di campagna, distante dal centro abitato, e immerso completamente in una quiete silenziosa.
Proprio per questo motivo il modo migliore per arrivare all’Abbazia di San Galgano è utilizzare l’auto. Da Siena bisogna guidare verso il borgo Chiusdino, senza però prendere la strada che porta al paese ma imboccando la Strada Provinciale 73 bis. Dopo pochi metri, superato un distributore, vi è lo svicolo per la SP 441. Percorrendola si può trovare poco dopo il cartello che indica la presenza di San Galgano. A questo punto basta fare pochi metri su una stradina comunale per trovare il parcheggio adiacente all’Abbazia.
È purtroppo invece sconsigliabile arrivarci con i mezzi pubblici perché molto scomodo. Esiste un autobus che passa per Chiusdino che ferma nei pressi del distributore sulla SP 441. Tuttavia rimane comunque distante circa 4 chilometri dall’Abbazia, con dei tempi di percorrenza a piedi che tra andata e ritorno superano di gran lunga 60 minuti.
Visitare l’Abbazia di San Galgano: orari e biglietti
È possibile visitare l’Abbazia di San Galgano tutto l’anno in orari che variano a seconda della stagione. L’ingresso a San Galgano è a pagamento, ma sono disponibili diverse esenzioni e tariffe ridotte.
Gli orari di apertura dell’Abbazia di San Galgano sono:
- Da novembre ad aprile: dalle 9.00 alle 18.00
- Da maggio a giugno e da settembre a ottobre: dalle 9.00 alle 19.00
- A luglio e agosto: dalle 9.00 alle 20.00
Nel weekend di Pasqua, incluso il sabato e il lunedì di Pasquetta l’Abbazia di San Galgano resta inoltre eccezionalmente aperta dalle 9.00 alle 19.00, sempre con orario continuato.
I costi del biglietto per l’Abbazia di San Galgano sono:
- Intero: 5,00 €
- Ridotto: 4,00 € – valido per over 65, bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni, gruppi con più di 20 persone, studenti universitari
- Biglietto Famiglia (valido per 2 adulti + 2 o più figli): 15,00 €
L’ingresso a San Galgano è invece gratuito per i disabili e gli accompagnatori, per le guide turistiche, per i minori di 6 anni e per tutti i residenti del comune di Chiusdino.
Il biglietto può essere acquistato sia in loco che online e dà diritto a visitare anche il Museo di San Galgano situato nel centro Chiusdino, contenente diverse opere di arte sacra come dipinti e bassorilievi.
Per chi avesse animali con sé segnaliamo inoltre che è possibile accedere all’Abbazia di San Galgano con i cani. Per farlo è semplicemente richiesto di tenerli al guinzaglio o in braccio durante la visita.
Alcune curiosità sull’Abbazia di San Galgano: perché non ha un tetto, film girati e leggende
San Galgano è senza ombra di dubbio un edificio tanto curioso quanto affascinante proprio a causa della mancanza del suo tetto. Ma perché l’Abbazia di San Galgano non ha un tetto? Questa è una domanda ricorrente, che ha però una spiegazione molto semplice. La causa del crollo del tetto è dovuta a un fulmine che nel 1786 lo colpì facendolo crollare.
Da allora non è mai più stato ricostruito, facendo sì che negli anni più recenti acquisisse un’enorme notorietà. Parte della fama di San Galgano si deve però soprattutto al cinema e alle pellicole che vennero girate proprio qua.
Tra i film girati all’Abbazia di San Galgano ci sono:
- Nostalghia, film russo di Andrej Tarkovskij in cui l’Abbazia è visibile nella toccante scena finale.
- Il riposo del guerriero di Roger Vadim con protagonisti Brigitte Bardot e Robert Hossein.
- Il Paziente Inglese di Anthony Minghella, vincitore del premio Oscar al miglior film nel 1997.
- Sole a Catinelle, film comico di Checco Zalone che ha raggiunto il traguardo del terzo film italiano con maggiori incassi in Italia, superando Titanic.
L’altro motivo per cui l’Abbazia di San Galgano è famosa è legato alla spada della roccia, che è realmente visibile nell’Eremo di San Galgano in Montesiepi, ossia l’edificio religioso adiacente all’Abbazia.
C’è chi afferma che quella sia la vera spada di Re Artù, ma la versione più accreditata della leggenda vuole che sia stato San Galgano in persona a conficcarla nella roccia. Stando al racconto, Galgano stava girovagando a cavallo alla ricerca di un luogo dove iniziare una vita più vicina a Dio, dopo anni vissuti nella lussuria. Quando il suo animale si bloccò, rifiutando di andare avanti, Galgano ebbe la certezza di aver trovato il posto ideale. Non avendo con sé una croce piantò quindi una spada nella roccia, che entrò nella pietra come se fosse burro, dandogli così la conferma definitiva della sua scelta.
La storia dell’Abbazia di San Galgano
L’Abbazia di San Galgano ha una storia decisamente particolare che merita di essere approfondita. L’edificio era inizialmente composto solo da una cappella, edificata nel 1185 per ricordare il luogo in cui morì San Galgano, il santo che dopo una vita sregolata si ritirò qui per vivere come eremita.
Solo nel 1262 si scelse di ampliare ulteriormente la struttura con l’avvio di nuovi lavori, conclusi poi solo molto anni più tardi nel 1288, anno della consacrazione ufficiale. Tuttavia fin da subito la grandezza dell’opera e il luogo isolato in cui era stata costruita ne rese fin da subito difficile la manutenzione.
L’ambiente tutto intorno, inoltre, necessitava di essere bonificato e le condizioni di vita dei monaci che vivevano nell’Abbazia iniziarono a essere precarie. Il tutto ebbe un ulteriore risvolto negativo con l’arrivo della peste del ‘300, seguita poi da diversi furti effettuati a opera di briganti della zona, che portarono i religiosi a rimanere appena in 8.
Quando nel 1474 venne fatto edificare il nuovo Palazzo di San Galgano i monaci “superstiti” decisero di trasferirsi lì, abbandonando definitivamente l’Abbazia ormai decadente, con vetrate distrutte e travi crollate a terra.
Dopo secoli di incuria, nel ‘700 il campanile finì per crollare, così come ciò che rimaneva del tetto. In seguito a tali fatti nel 1789 si scelse quindi di sconsacrare l’Abbazia di San Galgano, che divenne prima sede di una fonderia e in seguito sede di una stalla.
Quella di questo edificio, dunque, non sembra affatto una storia felice. La svolta avvenne però verso l’inizio del ‘900 con l’avvio dei primi lavori di restauro conservativo ad opera di Gino Chierici, architetto pisano celebre per essere riuscito a salvare dal decadimento L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Tali interventi, uniti a una campagna di promozione fotografica, hanno così dato una svolta alla struttura, facendone uno dei monumenti più visitati di tutta la Toscana nonché ambita location per la celebrazione di matrimoni civili.